Per promuovere gli affari della propria azienda, è fondamentale investire nel proprio “marchio”.
E’ meglio il brand aziendale o personale?
Forse la tua impresa è in crescita, grazie alla storicità di un marchio tramandato da generazioni, oppure deve maturare ancora la sua notorietà.
Indipendentemente da ciò, un’azienda o un’attività ha bisogno comunque di tempo per consolidarsi.
Per raggiungere questi obiettivi è importante avere un brand chiaro e coerente, che comunichi al pubblico i suoi valori e ciò che lo differenzia dagli altri.
La differenza tra brand aziendale e personale per un’impresa di serramenti
Il brand aziendale è quello legato alla costruzione dell’immagine dell’impresa e al valore distintivo dei suoi beni o servizi.
Grandi realtà del nostro settore (Schùco, Finstral, Internorm, Scrigno, Velux, Garofoli, Dierre, ecc.) hanno investito nel tempo per far crescere e consolidare il loro brand.
Esistono poi imprese di piccole o medie dimensioni, il cui marchio è meno noto a livello nazionale, perché diffuso più in ambito locale (provinciale o regionale).
Laddove l’attività si basa soprattutto nell’apporto del tuo lavoro, ti suggerisco di investire anche nel tuo brand personale.
Il personal branding si rivolge specificamente alla persona e riguarda 3 aspetti fondamentali, che possono essere sintetizzati nelle seguenti domande:
- chi sei?
- cosa fai?
- cosa ti rende differente?
Se sei un piccolo serramentista o un rivenditore di porte e finestre, che magari commercializza marche famose, competerai in concorrenza con altri operatori che producono e/o vendono all’incirca gli stessi infissi.
Perché il consumatore, tra tante alternative, dovrebbe scegliere proprio te?
In questo caso puntare sul brand personale, focalizzando i tuoi elementi distintivi, potrebbe essere la scelta giusta.
Desideri un esempio di personal branding?
Potrei fare esempi di persone famose, ma non sarebbe corretto.
In realtà dipende dagli obiettivi.
Si può usare il proprio personal branding per diventare famosi al grande pubblico come Elon Musk o Jeff Bezos (fondatori rispettivamente di Tesla e Amazon), oppure per essere riconosciuti da una nicchia a cui si è interessati.
Anch’io ho avuto modo di utilizzare il personal branding per sviluppare la mia attività, grazie al blog che stai leggendo.
Se vai sulla pagina “chi sono” troverai la mia foto e il mio posizionamento: “il consulente di marketing per le aziende di serramenti e i rivenditori di porte e finestre”.
Non sono quindi un consulente di marketing che si rivolge a tutti, ma solo a quelle imprese del settore serramenti, che desiderano avvicinare clienti ideali alla promessa del loro brand con un apposito metodo.
Le persone mi seguono perché condivido idee, consigli e strategie di marketing che possono essere utili per l’azienda o la loro attività.
Insomma: chi sceglie di affidarsi a me, lo fa anche per il mio personal branding.
Che piaccia o meno, comunque è unico.
E questo, ovviamente, vale per tutti.
Quando fare personal branding?
In realtà la domanda è mal posta!
Secondo te è possibile non fare personal branding?
Ogni volta che incontri una persona o interagisci con un potenziale cliente, stai comunicando te stesso e quello che ti rende unico.
“Le aziende possono aprire o chiudere, i marchi nascere o sparire, ma le persone restano, nonostante tutto”.
Pertanto anche se sei a capo di una grande azienda, dovresti investire del tempo nel tuo personal branding.
Occhio: non ti sto suggerendo di diventare una celebrità come Giovanni Rana o Francesco Amadori, che hanno messo la loro faccia in note campagne pubblicitarie.
Dico solo che, per distinguerti dalla concorrenza e portare la tua azienda al successo, potresti adottare una strategia usando il tuo brand personale.
Se non riesci ad emergere sul mercato, perché marchi storici e ingombranti ti fanno ombra, puoi differenziarti, affiancando al brand aziendale, anche la tua “faccia”.
Non importa se è “bella o brutta”, in quanto tua, nessuno la potrà copiare!
Ricorda sempre che i consumatori, prima di essere clienti, sono persone.
E indovina?
Le persone, più che dei “marchi”, si fidano delle persone, meglio se conosciute e autorevoli.
Una buona strategia di personal branding, in certe circostanze, può essere più efficace di quelle che riguardano la diffusione del brand aziendale.
“Il brand personale funziona quando sei tu il prodotto che il pubblico desidera”.
Come scegliere se investire sul brand aziendale o su quello personale?
Dipende, come sempre, dalle singole situazioni.
In generale non ci sono ricette precostituite.
Lavorare poi sul brand personale è complicato quanto lanciare una campagna di marketing legata alla marca di un modello di finestra o di una nuova collezione di porte.
Ok! Forse, dall’altra parte del monitor, ti aspettavi una risposta diversa.
Non voglio deludere le tue aspettative.
Diciamo allora che, se vieni in contatto con tante persone che ti chiedono sempre sconti, se ti sei accorto che stai perdendo vendite e che, al contrario, i tuoi concorrenti crescono, significa che il brand aziendale non è particolarmente efficace.
Per invertire la tendenza potresti puntare sul tuo brand personale.
Ci avevi mai pensato?
Certo per distinguerti dagli altri, esistono tanti altri modi.
Potresti costruire o commercializzare serramenti del tutto diversi da quelli dei tuoi competitor in zona o implementare un servizio esclusivo, oppure puoi mettere la tua faccia, lo stile e il tuo modo di lavorare davanti a tutto.
Prima di fare questo passo, devi scegliere una nicchia profittevole di mercato da conquistare.
Come ben sai: servire tutti è improduttivo.
Devi farti percepire come uno specialista.
A chi ti rivolgi?
Ad architetti e progettisti?
Lavori con piccole imprese di ristrutturazione o direttamente con privati?
La segmentazione del tuo target, è il primo passo per capire con quale tipologia di persone desideri comunicare.
Successivamente dovrai trovare il giusto focus, al fine di sviluppare una valida strategia per attrarle e interagire con loro.
I vantaggi di una strategia di personal branding
Il brand personale passa attraverso la tua immagine, il tono di voce e lo stile della narrazione dei tuoi contenuti (post, podcast, video, cataloghi, brochure, ecc.).
Più aumenterà la fiducia del pubblico nei tuoi confronti, più aumenterà la tua reputazione.
Ci saranno quindi persone disposte: prima a seguirti, poi a dialogare e infine a lavorare con te.
Potresti utilizzare un sito web dedicato al tuo personal branding (generalmente nomecognome. it) integrato con i tuoi canali social (Facebook, Linkedin, Istagram, ecc.).
Il racconto di un’impresa è in primo luogo quello del suo fondatore.
Se apri un giornale, sfogli un mensile cartaceo o leggi un post su una rivista digitale, quante volte hai trovato articoli che parlano solo dell’azienda e non del suo ideatore?
Quando trovi pezzi che parlano di start up, dov’è orientata l’attenzione del giornalista?
E’ normale che, dietro un’azienda, esiste sempre una persona, che si rende protagonista della narrazione.
Il cervello umano è attratto dal volto delle persone e dalle storie che hanno da raccontare.
Perché fare personal branding?
Desideri che si parli della tua attività? Allora rafforza il tuo personal branding.
Nascondersi dietro quello dell’azienda, non sempre è la scelta migliore.
Per il benessere del tuo business dovresti dedicare un po’ di tempo ed energie nello sviluppo del brand personale.
Non perché sei un narcisista, ma perché è uno dei metodi più efficaci e sicuri per far crescere la tua impresa.
Ci sono tanti motivi per investire sulla tua immagine…
Stai cercando dei partner o degli investitori disposti a credere nella tua idea imprenditoriale e a finanziarla?
E allora dovresti sapere che le idee provengono dalle persone.
Il tuo personal brand ispira fiducia?
Allora significa che è abbastanza forte e rispettato da ottenere risultati positivi.
Se, al contrario, nessuno ti conosce, difficilmente troverai qualcuno disposto ad aiutarti o ad investire nelle tue iniziative.
Per rispondere alla domanda iniziale: “è meglio il brand aziendale o personale?”
Dico solo che per portare al successo un’azienda, la loro importanza è assolutamente sullo stesso livello.